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Nel primo trimestre del 2019 è cresciuta l’attenzione degli investitori verso i mercati emergenti, mentre è prevalso uno scarso interesse verso il segmento delle small cap. Il team Franklin Templeton Emerging Markets Equity suggerisce al riguardo alcune ragioni che dovrebbero stimolare gli investitori a considerare alcune azioni small cap dell’universo emergente.
Il 2018 è stato un anno difficile: quasi tutte le principali classi di attivi hanno subito una correzione. Non si sono salvate neppure le azioni small cap dei ME (secondo la definizione dell’indice MSCI EM Small Cap), che hanno patito flessioni a doppia cifra. Tuttavia, nel primo trimestre di quest’anno la classe di attivi ha segnato un recupero, a fronte di un indice in risalita del 7,8%.[1]
Ciò nonostante, in continuità con l’andamento dell’anno scorso, nell’universo dei ME le small cap non hanno tenuto il passo con le controparti large cap.[2] A nostro avviso, parte di questa sottoperformance è ascrivibile ad alcune errate convinzioni degli investitori riguardo a questo segmento dei ME. Come abbiamo spiegato in questo articolo, l’errore, per esempio, di ritenere le small cap più volatili delle large cap, distoglie l’attenzione dai principali benefici che potrebbero offrire a un gestore attivo.
Opportunità nei titoli small cap dei ME
A nostro giudizio il segmento small cap dei ME rimane interessante, soprattutto considerando che molte delle criticità emerse nel 2018 sono già scontate nei prezzi o destinate a risolversi nel corso di quest’anno. Nel 2019 la US Federal Reserve (Fed) ha assunto toni più accomodanti e, nella riunione di marzo, ha confermato la prudenza già adottata a gennaio sul fronte dei tassi d’interesse.
Inoltre, anche nei rapporti commerciali fra Stati Uniti e Cina emergono segnali più ottimistici di un possibile accordo nel breve periodo, sebbene la possibilità di una mancata intesa costituisca un grave rischio di coda.
Inoltre, secondo le aspettative generali del mercato le quotazioni petrolifere dovrebbero continuare a muoversi entro un intervallo relativamente ristretto, per effetto della costante crescita dell’offerta e dell’indebolimento della domanda causato dal rallentamento dell’economia mondiale. A nostro giudizio, la stabilità dei prezzi petroliferi dovrebbe sostenere i consumi e mitigare l’inflazione in alcune economie asiatiche, come l’India, che sono importatori netti di petrolio.
Riteniamo che l’attuale contesto di mercato offra un punto di ingresso particolarmente interessante a molti investitori. Apprezziamo soprattutto alcuni titoli del settore sanitario, nonché società destinate a beneficiare di trend strutturali di lungo periodo legati ai consumi e all’innovazione.
Sanità
I cambiamenti demografici e l’invecchiamento della popolazione in molti paesi emergenti stanno intensificando le pressioni sui sistemi sanitari. Siamo convinti che strutture ospedaliere, integratori alimentari, dispositivi medici e prodotti farmaceutici continueranno a beneficiarne.
Anche il panorama dell’assistenza sanitaria sta mutando: cresce la consapevolezza dei consumatori che spinge la domanda nei settori medico e del benessere. Registriamo un aumento dei consumatori attenti alla prevenzione sanitaria per il desiderio di apparire e sentirsi meglio.
Per esempio, riteniamo positive le prospettive di lungo periodo di una società sudcoreana che commercializza prodotti a base di tossina botulinica di tipo A per scopi sia terapeutici che estetici. La società è entrata nel mercato globale della tossina botulinica ed è a nostro avviso ben posizionata al fine di sfruttare la crescente domanda globale di prodotti anti-invecchiamento, specialmente nelle economie in rapida crescita come la Cina dove si stima un rapido sviluppo di questo segmento nei prossimi decenni.
Consumi
L’aumento dei consumi interni rimane un catalizzatore strutturale di lungo periodo nei mercati emergenti. Riteniamo che la domanda di beni e servizi sia destinata ad accelerare sulla scia di una fiorente popolazione giovane e lavorativa nei mercati emergenti, in combinazione con l’aumento dei redditi familiari.
A nostro parere, lo sviluppo di questa domanda creerà opportunità per le imprese che si rivolgono al crescente mercato dei consumatori. In particolare, apprezziamo alcune società che saranno favorite dal trend di crescita della domanda qualitativa di beni di consumo e servizi. Crediamo inoltre che l’aumento dei redditi stimolerà la domanda di prodotti e servizi finanziari più sofisticati, come il wealth management e la gestione patrimoniale.
Innovazione
Oltre a introdurre l’uso delle tecnologie, le società dei mercati emergenti hanno promosso l’innovazione in molti settori del mercato globale. Come abbiamo spiegato in questo articolo, i mercati emergenti sono oggi capofila negli ultimi sviluppi tecnologici, dal mobile banking/mobile shopping alla robotica, oltre che nei veicoli a guida autonoma, nella sanità e in altri ambiti ancora.
Prevediamo che la tecnologia continuerà a rimodellare i mercati emergenti, poiché i suoi effetti dirompenti si diffonderanno e trasformeranno il panorama produttivo, di pari passo con la continua introduzione di tecnologia e innovazione nelle imprese.
La tecnologia sta cambiando l’industria automobilistica, aprendo nuovi spazi come le vetture elettriche e i sistemi di guida autonoma. Inoltre, l’e-commerce mantiene intatte le sue capacità di penetrazione, generando un forte impatto in diversi mercati dove aumenta fra i consumatori l’utilizzo di svariati dispositivi per le transazioni online.
Implicazioni per gli investimenti
L’elemento forse più importante da riconoscere è che vi sono numerose società a bassa capitalizzazione dei ME destinate a rimanere tali, a causa di problemi di corporate governance, di scarsa qualità del management, di mancanza di crescita del mercato o altri fattori. Il ruolo di un gestore attivo consiste nel cercare le aziende che avranno successo nel lungo periodo, sforzandosi di ridurre il rischio di perdite e, quindi, aumentando i rendimenti corretti per il rischio.
Il team Franklin Templeton Emerging Markets Equity è convinto che i gestori attivi in grado di concentrarsi sulla gestione del rischio e sui fattori di crescita di lungo periodo specifici della classe di attivi siano i più adatti a scoprire opportunità in questo segmento. La nostra ricerca di small cap dei ME è svolta da un ampio team locale composto da oltre 80 gestori e analisti di portafoglio operanti in 16 paesi, che consentono incontri regolari con le aziende.
In sintesi, attraverso il nostro approccio bottom-up, di lungo periodo e basato sulle migliori convinzioni, cerchiamo di investire in società con validi team di gestione che riteniamo sapranno fare le migliori scelte strategiche.
CFA® e Chartered Financial Analyst® sono marchi di proprietà del CFA Institute.
Note Informative e Legali
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Quali sono i rischi?
Tutti gli investimenti comportano dei rischi, compresa la perdita del capitale. Gli investimenti esteri comportano rischi particolari quali fluttuazioni dei cambi, instabilità economica e sviluppi politici. Gli investimenti nei mercati emergenti, di cui i mercati di frontiera costituiscono un sottogruppo, comportano rischi più elevati legati agli stessi fattori, oltre a quelli associati in questi mercati alle dimensioni ridotte, alla minore liquidità e alla mancanza di un quadro giuridico, politico, economico e sociale consolidato a sostegno dei mercati mobiliari. I rischi associati ai mercati emergenti sono generalmente amplificati nei mercati di frontiera poiché gli elementi summenzionati (oltre a vari fattori quali la maggiore probabilità di estrema volatilità dei prezzi, illiquidità, barriere commerciali e controlli dei cambi) sono di norma meno sviluppati nei mercati di frontiera. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. Il settore tecnologico può risentire in misura significativa dell’obsolescenza di tecnologie esistenti, brevi cicli di prodotti, cali di prezzi ed utili, concorrenza da parte di nuovi entranti nei mercati, nonché delle generali condizioni economiche. Le società più piccole e nuove possono essere particolarmente sensibili alle mutevoli condizioni economiche. Le loro prospettive di crescita più incerte rispetto a quelle di azienda di maggiori dimensioni e più consolidate, e possono risultare volatili.
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[1] Fonte: MSCI, 29 marzo 2019. L’indice MSCI EM Small Cap è un indice ponderato per capitalizzazione di mercato a flottante libero, concepito per misurare la performance delle azioni small cap nei mercati emergenti. Gli indici non sono gestiti e non è possibile investirvi direttamente. Non tengono conto di commissioni, spese od oneri di vendita. Le performance passate non sono un indicatore o una garanzia dei risultati futuri.
[2] Ibid. L’indice MSCI Emerging Markets rappresenta le società ad alta e media capitalizzazione in 24 mercati emergenti. Gli indici non sono gestiti e non è possibile investire direttamente in un indice. Non tengono conto di commissioni, spese od oneri di vendita. Le performance passate non sono un indicatore o una garanzia dei risultati futuri.