Investire nei Mercati Emergenti

Prospettive

Potenziare mattoncini e scudi di silicone

Con la scarsità globale persistente dei chip, l’industria dei semiconduttori di Taiwan resta in primo piano e al centro dell’attenzione per l’economia mondiale. Negli Stati Uniti è stata approvata la legge Chips and Science Act, mirata a potenziare la competitività, ma i produttori di chip statunitensi devono ancora fare una lunga strada per superare i rivali in Asia. Dina Ting, Head of Global Index Portfolio Management, Franklin Templeton Exchange-Traded Funds, espone qualche riflessione su Taiwan e le possibilità che offre per gli investimenti in quanto forza predominante nell’industria dei semiconduttori.

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  • Negli Stati Uniti è stata approvata la legge Chips and Science Act, mirata a potenziare la competitività, ma i produttori di chip statunitensi devono ancora fare una lunga strada per superare i rivali in Asia.
  • Le navi da carico hanno ripreso con relativa rapidità a navigare regolarmente nell’area di Kaohsiung, il porto meridionale di Taiwan, una rotta cruciale per le catene di fornitura.
  • Le valutazioni del FTSE Taiwan Index appaiono allettanti su base prezzo-utile rispetto alla fine dell’anno passato.

Negli Stati Uniti, la Casa Bianca ha annunciato recentemente che varie società, “spronate” da un nuovo disegno di legge bipartisan mirato a dare impulso alla competitività degli USA, hanno in programma nuovi investimenti per più di 44 miliardi di dollari nella produzione di semiconduttori. Secondo le aspettative, la legge dovrebbe dare impulso all’aumento dei posti di lavoro negli USA e l’impegno nella sicurezza nazionale. Tuttavia i produttori di chip statunitensi devono ancora fare una lunga strada per raggiungere l’obiettivo di superare i rivali in Asia.

Il predominio di Taiwan nella produzione di chip per semiconduttori aveva iniziato ad affermarsi negli anni ‘80 e ha continuato a crescere in modo così indispensabile da essere indicato come uno “scudo di silicone” per l’isola. Un elemento che secondo noi è attualmente sottovalutato in termini prezzo-utile (P/U) è che i principali produttori di semiconduttori di Taiwan possono vantare economie di scala impressionanti, con una barriera elevata all’ingresso costituita da capacità di lavorazione all’avanguardia e vasti investimenti di capitale. Con quest’eccellenza nell’high tech, le partecipazioni nel settore informatico di Taiwan sono arrivate a rappresentare più di metà del suo indice azionario. Tendenze secolari quali la produzione di semiconduttori fabless, l’emergere dell’intelligenza artificiale, i veicoli elettrici e gli sviluppi correnti in tecnologie digitali per le “smart city” oltre che nel metaverso dovrebbero essere promettenti per il settore tecnologico del paese. Va inoltre considerato che il rapporto P/U per il FTSE Taiwan Index è attualmente inferiore a 10x, rispetto al 12,5x alla fine del 2021 e 17,9x alla fine del 2020, per cui possiamo immaginare che i settori rappresentati potrebbero avere anche valutazioni interessanti e nei loro prezzi potrebbero essere già scontati rischi notevoli.1

Molte delle principali aziende tecnologiche dell’isola potrebbero essere suscettibili a una pressione esercitata dalla Cina e dagli Stati Uniti, considerando che ricavano proventi notevoli da entrambi i paesi, e operano in entrambi, tuttavia sono anche piuttosto esperte nel gestire i rischi politici. Tra i rischi a breve termine che le aziende tecnologiche di Taiwan devono affrontare vi sono alcune pressioni dei costi. Ad esempio, la possibilità per i produttori di componenti per il 5G di trasferire sui clienti i rialzi dei prezzi.

Il porto meridionale di Taiwan, Kaohsiung, è essenziale per le operazioni delle navi portacontainer, e questa zona rappresenta una rotta cruciale per le catene di fornitura, con quasi metà della flotta portacontainer mondiale che passa nelle acque circostanti. Nonostante le recenti provocazioni, si sperava che la regione potesse tornare a una calma relativa, considerando che l’8 agosto più di 30 spedizionieri marittimi commerciale erano in grado di riprendere a funzionare normalmente, secondo i dati per il monitoraggio delle navi compilati da Bloomberg.

Secondo dati pubblici, le esportazioni di Taiwan sono dirette per il 37% alla Cina, e in generale le esportazioni quest’anno sono aumentate. Inoltre sono aumentate anche le importazioni di Taiwan, che provengono quasi per il 19,7% dalla Cina, e che a luglio sono salite del 9,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.2

Un eventuale ponte tra i talenti tecnologici e artistici di Taiwan potrebbe forse essere la fiorente attività del paese nella realtà aumentata e la realtà virtuale. I programmatori e gli artisti di Taiwan sono stati acclamati in tutto il mondo per la progettazione di contenuti di realtà virtuale. A maggio, Meta, la società madre di Facebook, ha aperto il primo hub di ricerca per la realtà estesa (XR) dell’Asia a Taipei, rafforzando il ruolo del partner di Taiwan nel trainare l’innovazione globale nel metaverso e l’ulteriore sviluppo dell’economia digitale.

Il settore tecnologico di Taiwan può andare incontro a un rischio di concentrazione dei clienti, nonché minacce di un aumento della concorrenza dalla Corea del Sud; tuttavia siamo convinti che il progresso possa derivare dalla sua incoraggiante leadership nell’attività e i piani di espansione disciplinati.

Con il suo predominio in mercati globali chiave, siamo convinti che Taiwan mantenga una buona posizione per ottenere risultati che sarebbero altrimenti impensabili considerando le dimensioni del paese. Con un’esposizione dedicata a Taiwan, gli investitori possono adeguare i propri portafoglio in base alle convinzioni, piuttosto che basarsi semplicemente sulle ponderazioni per paese di indici più ampi dei mercati emergenti, nei quali la Cina può rappresentare quasi il 35% e Taiwan il 16,5%.3

QUALI SONO I RISCHI?

Tutti gli investimenti comportano rischi, compresa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari settori o segmenti o condizioni di mercato generali. Gli investimenti in titoli esteri comportano rischi particolari associati ad esempio a fluttuazioni dei cambi, instabilità economica e sviluppi politici. Gli investimenti nei mercati emergenti implicano rischi dello stesso tipo ma più elevati, oltre a rischi specifici delle aree emergenti legati alle minori dimensioni e alla minore liquidità dei mercati, nonché alla mancanza di solide strutture legali, politiche, economiche e sociali a supporto dei mercati mobiliari. Tali investimenti sono esposti a una forte volatilità dei prezzi nel corso dell’anno. La Cina può essere soggetta a livelli notevoli di instabilità economica, politica e sociale. Gli investimenti in titoli di emittenti cinesi comportano rischi specifici per la Cina, tra cui determinati rischi legali, normativi, politici ed economici. Le società e/o i case study citati in questo numero sono utilizzati a scopo puramente illustrativo; al momento non sono necessariamente detenuti investimenti da alcun portafoglio cui Franklin Templeton fornisce consulenza. Le informazioni fornite non costituiscono una raccomandazione o una consulenza finanziaria individuale per un titolo, una strategia o un prodotto d’investimento particolare e non costituiscono un’indicazione delle intenzioni di negoziazione di alcun portafoglio gestito da Franklin Templeton.

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1. Fonte: Bloomberg, all’8 agosto 2022. Gli indici non sono gestiti e non è possibile investire direttamente in un indice. Non tengono conto di commissioni, spese od oneri di vendita. I rendimenti passati non sono indicazione o garanzia di risultati futuri.
2. Fonte: Fortune, “Taiwan calls China’s bluff, says there’s ‘little chance’ of China imposing ‘stricter economic sanctions,” 8 agosto 2022.
3. Fonte: FTSE Russell Emerging Market Index, al 29 luglio 2022. Gli indici non sono gestiti e non è possibile investire direttamente in un indice. Non tengono conto di commissioni, spese e oneri di vendita.  Frank Russell Company è la fonte e il titolare dei marchi depositati, dei marchi di servizio e dei copyright relativi agli Indici Russell. Russell® è un marchio depositato di Frank Russell Company.